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Sostegno alla maternità, la Cattolica ci mette la firma

08 marzo 2024

Sostegno alla maternità, la Cattolica ci mette la firma

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È un impegno ufficiale e concreto quello che l’Università Cattolica ha assunto verso le donne e per il sostegno della maternità. Sottoscrivendo, con la firma del rettore Franco Anelli, il documento varato dalla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, l’Ateneo ha aderito, infatti, al “Codice di autodisciplina per le imprese responsabili in favore della maternità”.

Da dove nasce la proposta del ministero per sollecitare la responsabilità delle imprese in questo ambito? Dalla constatazione che, dati alla mano, una tendenza nei fatti ostile alla maternità ha avuto impatti devastanti sulla struttura demografica del nostro Paese: negli ultimi cinque anni la popolazione in età da lavoro è calata di 756mila persone e di 133mila nel solo 2022. Nel giro di dieci anni secondo l’Istat la popolazione calerà di altri 1,2 milioni di unità, che saliranno a 5 milioni nell’arco di 30 anni.

Da questi numeri nasce la chiamata alla responsabilità del mondo delle imprese a favore della maternità, soprattutto alla luce di un dato preoccupante: secondo i dati dell’Ispettorato nazionale del lavoro, l’85% delle dimissioni femminili si produce in relazione alla maternità. Alla base del Codice del ministero c’è la constatazione che imprese responsabili verso la maternità determinino un tasso di natalità superiore alla media.

Quali sono gli ambiti su cui le aziende sono chiamate a fare la propria parte? Un primo settore riguarda le politiche che favoriscono la continuità di carriera delle madri, tra cui rientrano il diritto delle donne ad avere una continua informazione sull’evoluzione dell’impresa e dell’area professionale durante il periodo di sospensione, la formazione per il rientro al lavoro, le analisi di gender pay gap per neutralizzare i periodi di astensione.

Il secondo ambito riguarda le attività di prevenzione e cura dei bisogni di salute, mentre il terzo e ultimo è finalizzato all’adattamento ai tempi e ai modi di lavoro. È il settore in cui si sta sperimentando maggiormente nel mondo professionale: dalla possibilità di congedi e aspettative più lunghi alla flessibilità in entrata e in uscita, dal part time verticale e orizzontale a un utilizzo corretto dello smart working, dove l’accento è sulla transizione dai vincoli spazio-temporali agli obiettivi della prestazione.

Strumenti che l’Università Cattolica sta già sperimentando e che con l’adesione a questo appello si impegna ad approfondire sempre di più. Perché il sostegno alla maternità non si limiti alle parole ma si traduca in concrete policy aziendali. L’Ateneo ha scelto questa strada e per questo ci ha messo la firma.

 

 


Foto di Brian Wangenheim su Unsplash

Un articolo di

Paolo Ferrari

Paolo Ferrari

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