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Studenti di Lingue alla scoperta del cuore culturale della Romania

29 luglio 2025

Studenti di Lingue alla scoperta del cuore culturale della Romania

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Una consuetudine divenuta ormai una tradizione. Ogni anno, nel mese di maggio, si rinnova il rito simbolico e profondo che richiama studenti e docenti di diverse università della Romania, della Repubblica Moldova e dell’Ucraina. Tutti si danno appuntamento nel medesimo luogo: la suggestiva casa memoriale del poeta Mihai Eminescu (1850-1889) per rendere omaggio al cantore, anima della cultura romena, e all’intellettuale che più di altri ha saputo interpretare lo spirito del suo popolo e raccontarne la storia. 

Quest’anno, per la prima volta, anche cinque studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, iscritti alla Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere, hanno potuto prendere parte all’importante evento ritrovandosi anche loro a Ipotesti, il piccolo comune situato nel distretto di Suceava - regione storica della Bucovina - in occasione del Seminario dedicato a Mihai Eminescu nelle giornate del 23 e del 24 maggio. 

«Giunto alla sua dodicesima edizione, il Seminario gode di una solida tradizione», racconta Angela Vasilovici, la docente di Lingua e letteratura romena che ha reso possibile il primo Faculty-Led Programme di Scienze linguistiche e letterature straniere, accompagnando dal 22 al 26 maggio la piccola delegazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Lo scorso anno ero stata invitata a partecipare con due presentazioni sull’Archivio Rosa Del Conte e la lirica di Mihai Eminescu, poeta a lungo studiato dalla compianta professoressa Del Conte, che ha donato all’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori tutta la sua raccolta di libri e documenti storici, oggi custoditi dalla Biblioteca dell’Ateneo e composta da oltre 7.000 volumi, tra cui anche una cinquantina di esemplari antichi. L'esperienza è stata molto entusiasmante e arricchente. Per questo motivo ho pensato di offrire la stessa opportunità anche agli studenti del corso di Lingua e Letteratura romena. Un’iniziativa accolta con particolare entusiasmo, che studentesse e studenti del corso non si sono lasciati sfuggire». 

L’evento, organizzato insieme all’Università Ștefan cel Mare di Suceava, ha proposto un programma denso e stimolante: conferenze, incontri d’autore, workshop, tavole rotonde su tematiche inerenti la vita e l’opera di Mihai Eminescu, poeta, appunto, a lungo studiato dalla professoressa Del Conte (1907-2011), prima, docente all’Università degli Studi di Milano, poi, all’Università “La Sapienza” di Roma. Traduttrice di opere di altri grandi poeti romeni, tra cui Lucian Blaga, Tudor Arghezi, Vasile Voiculescu, il suo volume principale dal titolo Mihai Eminescu o dell’Assoluto (1962) è tuttora ritenuto una pietra miliare per conoscere a fondo il poeta romeno e la sua lirica intrisa di romanticismo europeo e tradizioni popolari romene.
 

Un articolo di

Katia Biondi

Katia Biondi

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Un viaggio intenso e immersivo, dunque, che ha portato gli studenti alla scoperta di luoghi memorabili e a un confronto dinamico con docenti, scrittori e studiosi internazionali sulle radici culturali della Romania. Tra i momenti più rappresentativi, la visita al “Lettorato di Lingua Italiana”, dove il professor Ciprian Popa ha illustrato le attività didattiche e accompagnato gli ospiti in un’esplorazione cittadina, tra cui la fortezza medievale di Suceava e il Museo Etnografico; la partecipazione al Salone Internazionale del Libro “Alma Mater Librorum”, che ha offerto spazio a incontri editoriali e dibattiti letterari; il Seminario sul poeta Eminescu, con la prolusione del professor Diaconu, critico letterario e coordinatore scientifico dell’evento; l’incontro con lo scrittore Florin Chirculescu, autore di Solomonarul, romanzo che reinterpreta la figura di Eminescu in chiave fantascientifica, mescolando mito, storia e immaginazione; la presentazione del volume su Titu Maiorescu, curato da Adrian Jicu per Polirom, che ha fornito spunti sul ruolo della critica letteraria nella definizione dell’identità culturale romena; la visita alla casa memoriale di Eminescu; l’intervento della professoressa Angela Vasilovici sul “Convegno Mihail Eminescu del 1964”, tenutosi alla Fondazione Cini di Venezia e organizzato dalla professoressa Del Conte; le visite studio sia ai Monasteri di Cușula e di Vorona, centri di spiritualità e arte sacra, ricchi di patrimonio iconografico e bibliografico, sia a quelli di Dragomirna, Putna e Sucevița, esempi superbi dell’architettura bizantina e parte dell’Archipelago monastico della Bucovina, dichiarato dall’UNESCO nel 1993  Patrimonio dell’Umanità; la serata, fuori programma, con un momento poetico collettivo con gli studenti delle Università di  Oradea e Craiova, alla presenza dei docenti Anca Tomoioaga, Angela Vasilovici e Gabriel Nedelea. 

In questo modo, «le attese delle studentesse e degli studenti non sono state per nulla deluse», aggiunge la professoressa Vasilovici. «Anzi c'è tanta voglia di ritornare» e la possibilità che l'iniziativa venga «riproposta ed eventualmente arricchita» resta alta. Anche perché il valore aggiunto dell’esperienza è stato notevole sotto tutti i punti di vista. «Attraverso il programma offerto, i partecipanti hanno potuto sperimentare direttamente il contatto con la cultura romena, con la vita e l'opera di un grande rappresentante della letteratura romena quale Mihai Eminescu ma anche aprire gli orizzonti verso nuove prospettive di studio e di ricerca», la docente. Inoltre, «hanno potuto incontrare studenti delle varie università romene, esercitare le competenze linguistiche, confrontarsi e creare amicizie che potranno avere anche risvolti in futuri progetti. Gli studenti romeni hanno potuto riscoprire le loro radici mentre gli studenti italiani hanno avuto l'opportunità di incontrare un paese diverso e ricco di sfaccettature». 

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