News | Parola del giorno
Il mattino di Pasqua
Sulla scena che apre i racconti della risurrezione nel Vangelo di Giovanni si susseguono diversi personaggi. Maria di Màgdala è la prima a recarsi al sepolcro.
| Bernardino Pessani
12 gennaio 2021
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Vangelo di Marco (Mc 1,21b-28)
A quanti fanno professione di insegnante, il brano di oggi offre la possibilità di un esame di coscienza: il nostro insegnamento è quello degli scribi – dunque anche culturalmente pregevole, fondato su una tradizione consolidata e su maestri reputati – o è «un insegnamento nuovo, dato con autorità» (Mc 1,27)?
La traduzione italiana, sulla scorta di quella latina, ci ha tramandato una parola, autorità appunto, che può portarci fuori strada: riandare alla parola greca, exousìa (letteralmente: "che proviene dall’essere", dunque "che emana dal di dentro"), ci aiuta a capire che la caratteristica dell’insegnare di Gesù sta nel non essere un mero insegnamento ricevuto da altri, ma un’esperienza diretta e personale della "verità" delle cose insegnate.
Per Gesù non poteva che essere così, in quanto in Lui pensiero ed essere costituiscono un’unità indistinguibile. Per noi è diverso, ma la provocazione evangelica resta un’interrogazione sempre aperta: ciò che insegno viene dal profondo di me stesso o è una rimasticatura di un contenuto irrimediabilmente "altro"?
Un articolo di
Docente di Diritto costituzionale, Facoltà di Giurisprudenza
Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.
Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.