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«Un insegnamento nuovo, dato con autorità» (Mc 1,27)

12 gennaio 2021

«Un insegnamento nuovo, dato con autorità» (Mc 1,27)

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parola del giorno

Vangelo di Marco (Mc 1,21b-28)

A quanti fanno professione di insegnante, il brano di oggi offre la possibilità di un esame di coscienza: il nostro insegnamento è quello degli scribi – dunque anche culturalmente pregevole, fondato su una tradizione consolidata e su maestri reputati – o è «un insegnamento nuovo, dato con autorità» (Mc 1,27)?

La traduzione italiana, sulla scorta di quella latina, ci ha tramandato una parola, autorità appunto, che può portarci fuori strada: riandare alla parola greca, exousìa (letteralmente: "che proviene dall’essere", dunque "che emana dal di dentro"), ci aiuta a capire che la caratteristica dell’insegnare di Gesù sta nel non essere un mero insegnamento ricevuto da altri, ma un’esperienza diretta e personale della "verità" delle cose insegnate.

Per Gesù non poteva che essere così, in quanto in Lui pensiero ed essere costituiscono un’unità indistinguibile. Per noi è diverso, ma la provocazione evangelica resta un’interrogazione sempre aperta: ciò che insegno viene dal profondo di me stesso o è una rimasticatura di un contenuto irrimediabilmente "altro"?

Un articolo di

Renato Balduzzi

Docente di Diritto costituzionale, Facoltà di Giurisprudenza

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Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.

Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.

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