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Una domanda scomoda

22 febbraio 2021

Una domanda scomoda

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parola del giorno

Vangelo di Matteo (Mt 16,13-19)

«Ma voi, chi dite che io sia?» (Mt 16,15). Questa domanda – in tutta franchezza, e con un po’ di vergogna – può apparire all’inizio scontata. Per i discepoli, che per seguirlo avevano abbandonato tutto, la risposta sembra ovvia: "Tu sei la ragione per cui mi alzo al mattino, per cui percorro in lungo e in largo la Galilea. Che bisogno c’è di rispondere?".
In realtà, è una domanda scomoda, a cui non solo i primi dodici ma anche noi rischiamo spesso di dare una risposta prevedibile: Cristo è il senso della mia vita. Una risposta devota, ma superficiale. Perché non ci siamo mai posti davvero quella domanda in maniera radicale.
Come duemila anni fa, è ancora una volta Cristo che ci viene in aiuto. Simon Pietro afferma: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,16). Non sono parole umane, ma il contraccolpo di una Presenza che fin dal primo momento aveva sconvolto la sua vita. Una Presenza che ha colpito anche la nostra vita. Soltanto stando di fronte a questa Presenza – ogni giorno, anche in università – potremo rispondere con certezza a quella scomoda domanda, senza dare nulla per scontato.

Un articolo di

Luca Gino Castellin

Docente di Storia del pensiero politico internazionale

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Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.

Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.

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