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Con il Festival dell’educazione Brescia è due volte capitale

12 settembre 2023

Con il Festival dell’educazione Brescia è due volte capitale

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Nell’anno in cui Bergamo e Brescia sono state insignite del ruolo di Capitale italiana della cultura 2023, la città si affaccia alla ribalta nazionale anche come “capitale dell’educazione”.

La vocazione pedagogica di Brescia, alimentata da una secolare tradizione di pensiero e azione, ha ispirato il nuovo Festival internazionale dell’educazione, la cui prima edizione è incentrata sul tema “Comunità educative”. 

L’iniziativa è nata dalla sinergia tra Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Brescia Musei, Fondazione Asm, Editrice La Scuola, Editrice Morcelliana, InnexHub, Fondazione Aib, con il sostegno di Fondazione Cariplo, Feralpi Group e Cassa Padana, in media partnership con Rai News24, Rai Cultura, Rai Radio1, Avvenire e Giornale di Brescia, e sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo, che rinnoverà i propri rappresentanti nelle elezioni del 6-9 giugno 2024.

Dal 4 all’8 ottobre 2023 il centro storico cittadino sarà teatro di lecture internazionali, talk, laboratori per bambini e genitori, spettacoli, mostre. incontri di formazione per gli studenti delle scuole secondarie, attività rivolte al mondo dell’impresa e alla formazione degli adulti, iniziative per gli studenti universitari.

Non mancheranno gli approfondimenti tematici dedicati ad insegnanti e educatori, in concomitanza con la Giornata mondiale dell’insegnante, voluta nel 1994 dall’Unesco e che si celebra il 5 ottobre.

L’idea del Festival - e della prima edizione dedicata alle “comunità educative” - è nata nel pieno dell’emergenza Covid, quando la pandemia segnò profondamente Bergamo e Brescia, città laboriose e solidali, ricche di tradizioni e di progetti per il futuro, costrette all’improvviso a fare i conti con il limite e la precarietà.

Città ferite, ma non rassegnate, capaci di rialzarsi investendo anche sulla candidatura congiunta a Capitale italiana della cultura, attorno al tema: “La città illuminata”.

Tra le luci che rischiarano questa ripartenza c’è la scommessa stessa del Festival, il cui ricco palinsesto di appuntamenti ha l’ambizione di far emergere “buone notizie” e buone pratiche nel mondo dell’educazione.

«L’educazione, con il suo potere trasformativo, porta con sé la capacità di rigenerare il tessuto connettivo della comunità» afferma il direttore scientifico Domenico Simeone, preside della facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica.


«Si tratta di uno straordinario strumento di cambiamento, ma anche di un’opportunità per consolidare le relazioni e costruire quella fitta trama di rapporti che creano comunità che educano. L’educazione è il dono più prezioso che gli adulti possono offrire ai giovani. È urgente allacciare un patto tra le generazioni».

Alle grandi sfide dell’educazione saranno dedicate le lectio dei coniugi Etienne e Beverly Wenger, consulenti per l’apprendimento sociale di fama internazionale, che inaugureranno il Festival mercoledì 4 ottobre.

Giovedì 5 ottobre sarà la volta di Roger François Gauthier, consulente del ministero dell’Istruzione francese e tra i più grandi esperti internazionali di comparazione dei sistemi educativi e scolastici, mentre venerdì 6 Carles Hadji, ricercatore francese ed esperto mondiale di valutazione in ambito scolastico, dialogherà con il presidente dell’Invalsi Roberto Ricci.

Sul pensiero e l’opera di don Lorenzo Milani - nel centenario dalla nascita - si soffermeranno le iniziative della Giornata mondiale dell’insegnante (5 ottobre). Previsti gli interventi di Eraldo Affinati, giornalista e scrittore, Francesco Tonucci, ideatori della città dei bambini, che ha condiviso la riflessione e l’azione educativa con lo stesso Milani, con Gianni Rodari e il maestro Mario Lodi, e di José Corzo Toral, docente dell’Università di Madrid, fondatore di una scuola ispirata al metodo del Priore.

Il modello pedagogico elaborato nel cuore del Mugello ispira lo spettacolo teatrale “Le ragazze di Barbiana” (giovedì 5 ottobre), un’originale rilettura al femminile di quell’incredibile esperienza educativa, raccontata attraverso le testimonianze di donne che negli anni ‘50 e ’60 l’hanno frequentata.

Chiude il Festival, domenica 8 ottobre, la pièce teatrale dedicata alle sorelle Rosa e Carolina Agazzi, le grandi educatrici bresciane attive nella prima metà del ‘900 ed esponenti di quella lunga tradizione che consente a Brescia di definirsi una “città dell’educazione”.

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Redazione

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