News | Soul Festival
Riparare il dolore: l'altro come scoperta
La meraviglia dell'ascolto e dell'incontro. Nonostante tutto. La testimonianza di Agnese Moro e Grazia Grena, partecipanti a percorsi di giustizia riparativa
| Luca Aprea
14 marzo 2024
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«Quando noi accediamo alla meraviglia ci troviamo davanti a una fenditura del nostro mondo e vediamo qualcosa che non siamo o non siamo ancora». È successo alla protagonista di Madame Bovary e succede a ognuno di noi quando ne fa esperienza. Ha usato la chiave letteraria Alessandro Baricco per “Tutto mi meraviglia”, la sua lezione inaugurale della prima edizione di “Soul Festival di Spiritualità” mercoledì 13 marzo nell’Aula Magna dell’Università Cattolica, che ha registrato il tutto esaurito.
Nel romanzo di Gustave Flaubert i lettori assistono alla nascita improvvisa della meraviglia in Emma, che si immobilizza nella sala da pranzo della residenza del marchese di Andervilliers, inebriata dalla raffinatezza della tavola, una bellezza a lei sconosciuta date le sue origini contadine.
Baricco ha indugiato sulla lettura e i dettagli circa la tecnica letteraria dell’autore, vero maestro di scrittura. «Emma si inchioda. Il tempo si arresta. Si notano queste due cose, oltre all’abilità di Flaubert» che, per combattere “l’effetto noia” nel lettore, movimenta la descrizione della scena attribuendo azioni agli oggetti, come “le candele dei candelabri (che) si specchiavano come fiammelle allungate nelle campane d'argento”. «In poche righe l’autore ci dice che questo viaggio ha creato una spaccatura nel mondo di Emma». Ecco, che la meraviglia produce una crepa attraverso la quale appare un mondo bellissimo. La meraviglia, infatti, sostiene Baricco, è al tempo stesso stupore e bellezza. Esattamente ciò che si prova davanti a un’opera d’arte che ci colpisce e che apre una finestra su qualcosa che è più grande di noi, o all’inizio di una relazione amorosa.
«Non bisogna mai trascurare la sensazione fisica di oscillazione sulla soglia della meraviglia con alle spalle la tua vita e davanti la porzione di mondo che la meraviglia ti ha aperto – ha aggiunto Baricco –. Non bisogna trascurare la sensazione fisica di oscillazione sulla soglia, momento dell’umano delizioso e leggero».
La meraviglia è anche uno dei modi che lo spirito ha per manifestarsi, come ha sostenuto il rettore Franco Anelli aprendo la serata inaugurale del festival “Soul”. Lo spirito è libero, non si sa dove va, per comprenderlo servono concentrazione, strumenti e maestri, secondo monsignor Luca Bressan, tra i curatori del Festival.
«Ed è qui che la meraviglia crea una spaccatura verticale che lascia entrare la luce dello spirituale. Come davanti allo spettacolo della natura», ha continuato Baricco citando il filosofo neoplatonico Plotino. Nella sua esperienza mistica, per quanto non cristiano, Plotino cercava una pratica con cui staccarsi dal mondo per diventare parte dello spirito, entrare in contatto con l’energia o il respiro di Brahma, in ultima analisi la beatitudine. Il vero problema di un uomo che fa l’esperienza di unione con quel “bene”, con quel “respiro” è come ritornare all’imperfezione dopo aver provato la perfezione».
“Spesso ridestandomi dal mio corpo a me stesso eccomi diventato estraneo a tutto il resto e intimo solo a me stesso. Contemplo allora una bellezza meravigliosa e sono sicuro di appartenere in sommo grado a qualcosa di superiore”. Allora come può l’anima ridiscendere nel corpo dopo aver provato la quiete del divino? Plotino trova un’unica risposta che sta dietro ogni scelta della dimensione spirituale: ci sono solo due possibilità, essere il tutto o diventare qualcuno. Un compito irrisolvibile, considerando che noi abbiamo bisogno dello spirituale ma cresciamo con l’imperativo dell’individualità, ovvero di crescere per diventare qualcuno.
«La soluzione Plotino l’ha trovata dicendo che l’anima è un’ondulazione tra questi due estremi, tra il tutto e sé stesso, cercando di portare la luce in sé stesso». “Tutto è trasparente. Non vi è nulla di oscuro o che opponga resistenza. Ogni cosa è visibile per tutte le altre fino nell’intimo. Perché la luce è trasparente alla luce e del resto ogni cosa le racchiude in sé tutte e vede in ciascuna tutte le altre in modo che in qualunque luogo ci sono tutte le cose. Ognuna è tutte e tutte sono ciascuna cosa. E lo splendore non ha limiti”, scrive Plotino. Non c’è più confine, tutto è energia.
La suggestiva lezione di Baricco ha avviato una iniziativa nuova in una Milano che desidera aspirare allo spirito «come apertura interrogante all’altro e all’oltre nelle infinite forme delle nostre esistenze» - ha dichiarato Aurelio Mottola co-curatore di “Soul”. Prendono così il via cinquanta incontri tra dialoghi, reading, laboratori in luoghi laici come sale, scuole, musei, strade che fino a domenica 17 marzo coinvolgeranno la città interrogando le coscienze, cercando parole che rispondano alla domanda di senso di ciascuno, esercitando uno sguardo capace di stupirci. Di questo “umano” la meraviglia sta all’inizio, “vigilia di ogni cosa” come recita il sottotitolo del Festival.
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