Il progetto MicroRestore, presentato dal dottor Gianluca Ianiro giovane ricercatore del Gemelli e dell’Università Cattolica, si è aggiudicato uno degli ‘Starting Grant’ dello European Research Council (ERC), destinati ai talenti che abbiano completato gli studi di dottorato (PhD) da non più di 7 anni. La giuria, composta da esperti internazionali, dopo un rigoroso processo di selezione e un’intervista ad personam, stila una classifica di merito che premia l’eccellenza scientifica. Lo starting grant dell’ERC, dal valore di 1,5 milioni di euro e della durata di cinque anni, è un riconoscimento prestigioso, che finora non era mai stato assegnato a un ricercatore della Fondazione Policlinico Gemelli e del campus romano dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
MicroRestore, il progetto vincitore di uno starting grant dell’ERC presentato dal dottor Ianiro (dal titolo Informed Ecological Rewiring of the Gut Microsystem for Dysbiosis Associated Disorders) ha come tema la modulazione precisa del microbioma intestinale, argomento del quale si parla molto e sul quale si appuntano tante speranze (nel campo dell’obesità, del cancro, delle malattie infettive e di quelle auto-immunitarie ad esempio), ma che ancora non vanta solide evidenze.
«Al momento – ricorda il dottor Gianluca Ianiro, ricercatore in Gastroenterologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dirigente medico presso la UOC di Gastroenterologia di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS - in letteratura scientifica c’è un grande vuoto di conoscenza. Si parla tanto di test del microbiota e di modulazione ‘di precisione’ del microbiota intestinale, ma nessuno studio ha mai dimostrato che fare una modulazione ‘precisa’ offra un vantaggio rispetto all’intervenire sul microbiota senza strumenti di precisione, ma solo sulla base dei sintomi (come si fa adesso). La domanda che si pone la nostra ricerca dunque è: serve un approccio di medicina di precisione alla rimodulazione del microbiota o ne basta uno ‘a taglia unica’?»
I quattro step della ricerca
Per rispondere a questo quesito verrà selezionata una popolazione di persone con sindrome dell’intestino irritabile (IBS) post-infettivo, derivante da un’infezione gastrointestinale, che rappresenta un modello molto preciso ed elegante di disbiosi. Verrà quindi effettuata un’analisi del microbiota di questi pazienti in fase acuta di malattia e in remissione, che sarà confrontata con quella di un gruppo di controllo. In questo modo si andranno ad identificare le specie microbiche ‘cardine’, associate alla malattia in acuzie.
«A questo punto – spiega il dottor Ianiro - attraverso dei modelli ecologici (analisi in silico), valuteremo cosa accade alle specie microbiche target in caso di modifiche teoriche (simulazioni) del microbiota. Questo ci permetterà di individuare delle ipotesi su possibili vie di modulazione (attraverso la somministrazione di antibiotici o di prebiotici o sostituendo completamente il microbiota ad esempio, col trapianto di microbiota intestinale)».
«In una seconda fase - prosegue - utilizzeremo due modelli pre-clinici: un simulatore di microbioma intestinale (SHIME®) o ‘intestino artificiale’, che ci consente di osservare molto bene cosa succede al microbiota in vitro (cioè in provetta) senza fornirci tuttavia informazioni sulla malattia. Per acquisire queste ultereiori informazioni, andremo successivamente ad utilizzare un modello animale (topo) di intestino irritabile post-infettivo. Dopo gli step in silico, in vitro e su modello animale, la nostra ricerca si concluderà con un trial clinico randomizzato e controllato sull’uomo nel quale tutti i pazienti con intestino irritabile post infettivo verranno sottoposti ad un’analisi del microbiota, per poi ricevere in seguito una terapia di modulazione ‘di precisione’, sulla base dell’algoritmo che saremo andati costruendo, attraverso i vari passaggi pre-clinici di questo esperimento; il gruppo di controllo riceverà un placebo».
Lo studio avrà una durata di cinque anni e prevede la collaborazione della Microbiologi a e del CEMAD (Centro Malattie Apparato Digerente) Translational Lab del Policlinico Gemelli, nonché di esperti internazionali.
«L’assegnazione di questo prestigioso grant dell’ERC al dottor Gianluca Ianiro – commenta il professor Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Ordinario di Medicina Interna presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore - rappresenta un risultato storico non solo per la nostra Fondazione e per l’Università Cattolica, ma per l’intero Paese. È la dimostrazione che anche l’Italia ha la capacità di attrarre finanziamenti competitivi di livello internazionale quando si punta su giovani ricercatori di talento e su progetti ad altissimo contenuto innovativo. Questo ERC Starting Grant è il segno tangibile di come il Gemelli e l’Università Cattolica siano oggi luoghi dove l’eccellenza scientifica trova terreno fertile e prospettive concrete di crescita».
«Il prestigioso risultato conseguito dal dottor Gianluca Ianiro conferma il ruolo di primo piano della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS nello studio e nella modulazione del microbiota intestinale – afferma il professor Maurizio Sanguinetti, Ordinario di Microbiologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore del Dipartimento di Scienze di Laboratorio ed Ematologiche, Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS -. Questo successo testimonia una leadership internazionale fondata su un approccio integrato, dalla caratterizzazione del microbiota alle strategie di intervento mirate, rese possibili anche grazie alla presenza, nella nostra Istituzione, di una Unità dedicata alla preparazione di materiale per il trapianto di microbiota».
«Questo risultato - conclude il professor Giovanni Cammarota, Ordinario di Gastroenterologia all’Università Cattolica, direttore della UOC di Gastroenterologia e del centro FMT di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS - testimonia la forza e l’eccellenza di una linea di ricerca che parte da lontano nel nostro centro, consolidatasi nel tempo grazie alla collaborazione continua e armonica di un gruppo di lavoro coeso e produttivo».
«Il successo ottenuto dal dottor Ianiro con l’assegnazione del grant dell’ERC rappresenta un traguardo di straordinaria rilevanza per la nostra Facoltà di Medicina e chirurgia – afferma il preside Alessandro Sgambato -. È un riconoscimento che premia non solo il talento e la dedizione di un nostro giovane ricercatore, ma anche la qualità dell’ambiente accademico e clinico in cui si è formato e nel quale continua a sviluppare la sua attività scientifica. Questo riconoscimento, infatti, rappresenta la sintesi di anni di collaborazione sinergica fra diverse specialità, in primis Gastroenterologia e Microbiologia, ed è la dimostrazione di come la collaborazione fra diversi gruppi di ricerca, con competenze diverse, permetta di affrontare sfide complesse e identificare nuove opportunità, un tempo impensabili, a vantaggio dei nostri pazienti. L’ERC Starting Grant testimonia, quindi, la capacità della nostra università di competere a livello internazionale e di essere protagonista nei settori di ricerca più innovativi. Questo risultato dimostra che l’integrazione tra ricerca, didattica e pratica clinica, che ci caratterizza in sinergia con il Policlinico Gemelli, costituisce un modello generativo di nuova conoscenza. A Gianluca Ianiro va l’augurio di proseguire con entusiasmo su un percorso di ricerca che potrà avere un impatto significativo sulla salute delle persone e sul futuro della medicina».