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Storie di donne, violenza, giustizia e di perdono

17 marzo 2025

Storie di donne, violenza, giustizia e di perdono

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Accostare la violenza tra i generi prestando ascolto alle storie di chi l’ha subita, oppure di chi l’ha agita e ora deve farci i conti ogni giorno: per le ferite che ha lasciato, per la rabbia che continuamente si rinnova, per la paura che non si placa, per il rimorso che non cancella l’offesa.

Queste riflessioni sono state al centro dell’incontro dal titolo: “I am a book of human stories. Storie di donne, violenza, giustizia e di perdono”, che, come Facoltà di Scienze della formazione, abbiamo proposto nel campus di Piacenza e a cui hanno partecipato, oltre agli studenti e alle studentesse, anche due classi di un liceo cittadino. A sostenere il confronto con ragazzi e ragazze Simona Tosi, psicologa e psicoterapeuta volontaria del Centro Antiviolenza “La città delle donne” di Piacenza, Elena Di Blasio, psicologa psicoterapeuta e presidente del Centro di Promozione della mediazione e don Luca Ferrari, docente di Teologia e assistente pastorale della sede piacentina dell'Università Cattolica.

Parlare di violenza attraverso dati e statistiche o richiamando i delitti più efferati che hanno occupato i giornali per mesi può portare a desensibilizzarsi, ad avvertire il fenomeno come qualcosa di molto lontano. Mentre affrontarla attraverso le storie di vita di cui i relatori hanno proposto, pur nell’anonimato, la testimonianza, aiuta a riflettere sul passaggio da una relazione sentimentale ad un legame tossico ovvero a constatare che la degenerazione di una storia d’amore ha spesso un’incubazione lunga e una progressiva distorsione di ciò che è giusto o sbagliato, lecito o illecito. 

Nel dibattito sono emerse questioni cruciali, da parte degli studenti, come ad esempio la difficoltà a comprendere come chi opera con uomini maltrattanti possa cercare di stabilire con loro una relazione empatica, per accompagnarli in un percorso di revisione e di cambiamento irreversibile. Del resto, una postura non scontata nei confronti della violenza porta a fare i conti con sentimenti difficili: per questo abbiamo pensato di dare seguito all’evento proponendo ai ragazzi e alle ragazze del Collegio S. Isidoro del campus della Cattolica, un serie di incontri dal titolo: “Non sono vittima né carnefice. Quindi la violenza tra i generi non mi riguarda. Giusto?”. La risposta è ovviamente scontata.

Un articolo di

Elisabetta Musi

Elisabetta Musi

Docente di Pedagogia, Facoltà di Scienze della formazione

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