NEWS | Postcards

Imparare, incontrare e mettersi in gioco sulla costa atlantica

14 luglio 2021

Imparare, incontrare e mettersi in gioco sulla costa atlantica

Condividi su:

Ho fatto parte della Università Cattolica del Sacro Cuore per gli ultimi due anni della mia magistrale, l’ultimo dei quali l’ho vissuto in Francia grazie a quella meravigliosa esperienza, ricca di eventi che è stata per me l’Erasmus.


Sono partita per la Francia a fine agosto 2020, carica di curiosità per le nuove persone che avrei conosciuto e per la città che mi avrebbe accolto per i successivi otto mesi, La Rochelle. Questa piccola cittadina situata sulla costa atlantica mi ha fatto da subito meravigliare per la bellezza del suo porto e per la moltitudine di ragazzi e famiglie che passeggiavano nel centro, ricco di negozi, locali e ovviamente di crêperie.


L’università che mi ha accolto, l’Excelia Business School è una delle più prestigiose al mondo. L’ambiente che si respira, come quello della Cattolica, è internazionale, lì ragazzi e ragazze da ogni parte del mondo venivano per imparare e specializzarsi nelle più disparate branche dell’economia.


La mia scelta è stata quella di seguire le materie del Master Grand Ecole, interamente in lingua inglese, in cui si approfondivano aspetti legati al management delle aziende, così da poter mantener fede al percorso magistrale iniziato in Italia.


Ho frequentato corsi relativi alla gestione delle aziende, delle risorse umane, della supply chain, del budgeting, e poi ancora, alla strategia aziendale, al project management, alla analisi statistica, al CSR e all’etica. Inoltre, non ho potuto tirarmi indietro da voler prendere parte a corsi di lingua che mi hanno permesso di migliorare il mio inglese e soprattutto il mio francese.


È proprio grazie a questi corsi che ho potuto conoscere le persone che mi hanno accompagnato per questi otto mesi, senza i cui sarebbe stato tutto meno entusiasmante.


Dal primo mese ho preso parte al gruppo universitario Heritage, in cui ho conosciuto tantissimi studenti di Excelia con cui abbiamo subito instaurato delle bellissime amicizie. Fin da subito hanno creato, in collaborazione con l’università, degli eventi di ritrovo, come delle sfide a cui partecipare in giro per la città o dei momenti di relax nei locali del centro.


È però con il gruppo ESN che ho conosciuto tra le persone più straordinarie della mia vita. Universitari da tutte le parti d’Europa, ricchi di storie da raccontare e di avventure da voler creare. Insieme a loro ho potuto fare diversi viaggi alla scoperta delle isole vicine o di altre zone della Francia. Eravamo tutti spinti dal desiderio di esplorare quanto più possibile questa nazione ricca di citta e scorci sorprendenti, e dalla voglia di rendere questo Erasmus indimenticabile.


Una piccola parentesi va fatta alla situazione sanitaria di quel periodo. Come tutto il resto del mondo, anche la Francia non è stata risparmiata dal Covid-19. Nonostante un breve periodo di stabilizzazione e di diminuzione dei casi che si è avuto tra agosto e ottobre, da inizio novembre fino alla fine, ossia, aprile, è stato imposto il lockdown delle città francesi. Quindi, con le restrizioni, l’apertura delle attività commerciali, gli eventi, i viaggi, che prima erano permessi, poi, sono stati negati.


Da quel momento in poi anche le lezioni si sono svolte a distanza ma grazie ai lavori di gruppo siamo sempre rimasti in contatto tra colleghi e abbiamo trovato dei momenti, quando possibile, per vedersi e per organizzare i progetti. Anzi, si può dire che anche tra noi studenti è nata una maggiore complicità, spinti dalla voglia di incontrarci o solo di sentirci. È cosi, che ho avuto modo di conoscere meglio delle persone piene di iniziativa e capacità, da cui ho appreso molto.


Grazie alla fitta rete di amicizie che ho costruito che tutto questa situazione, così difficile all’apparenza, ho sempre trovato il modo per ingannare il tempo in allegria. Nelle ore in cui era permesso uscire non sono mancate lunghe passeggiate all’aperto, le risate e tanti divertenti aneddoti da poter raccontare.


Quello che mi porto dietro non sono solo ricordi, infatti, molte delle amicizie create continuano a durare nel tempo, sperando di ritrovarci, magari in quella città che abbiamo scoperto e amato insieme, La Rochelle.


Concludo questa esperienza cambiata, in meglio, non solo dal punto di vista didattico ma anche e soprattutto da quello umano. L’apertura mentale che ti può dare un’esperienza del genere, la fierezza che si prova quando si capisce di aver vinto i propri timori legati ad una lunga permanenza in luogo sconosciuto, sono tra quegli aspetti per cui vale sempre la pena provare, mettersi in gioco e inventare modi per imparare.

 

Un articolo di

Chiara Caligiore

Studentessa di Gestione d'azienda (General Management) - Campus di Piacenza

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti