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Marocco, dove le diversità si traducono in ricchezza umana

14 luglio 2021

Marocco, dove le diversità si traducono in ricchezza umana

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Da quando ho iniziato la Facoltà di Scienze linguistiche, il mio sogno era sempre stato poter mettere in pratica lo studio delle lingue, quindi nonostante le innumerevoli incertezze dovute alla situazione sanitaria, sono partita per poter fare ciò che più mi appassiona: saziare la mia fame di nuove esperienze e conoscenze. In Marocco - dove sto svolgendo un semestre di scambio attraverso l’organizzazione ISEP presso l’Università Al Akhawayn nella città di Ifrane - sto avendo modo di comprendere quanto sia stimolante e interessante studiare e vivere in un ambiente in cui la diversità (linguistica, culturale, etnica, religiosa) si traduce in ricchezza di esperienze umane.

Durante il mio periodo trascorso qui ho avuto modo di conoscere un gran numero di persone provenienti da tutto il mondo, e adesso ho la fortuna di avere amici che provengono da paesi come il Burundi, Somaliland, Malesia, Kenya, Libia ed Egitto, e attraverso i loro racconti ampliare la mia conoscenza del mondo.

Nonostante le restrizioni dovute alla pandemia di Coronavirus ho avuto la fortuna di riuscire a viaggiare e a visitare alcuni dei posti più famosi del Marocco, la capitale Rabat e la città di Casablanca; durante i weekend ho visitato con amici la zona delle Middle Atlas dove si trova l’università, tra cui città come Meknes, Fes, Azrou e il parco dei Cedri famoso per le sue simpaticissime scimmie berbere.

Una delle esperienze più belle di tutto il semestre è sicuramente stata il viaggio nel sud del paese che ho fatto durante le vacanze di primavera con un gruppo di amiche provenienti dagli Stati Uniti, dalla Germania e dal Marocco, visitando alcune città, tra cui Agadir, Essaouira e Taghazout, località famosa per il surf (in questa occasione, infatti, ho anche imparato a surfare!).

Oltre a ciò, ho anche avuto l’opportunità di vivere in Marocco durante il Ramadan, il mese più sacro e importante del calendario islamico; certamente è stata una esperienza che mi ha lasciato molto condividere il significato di questa celebrazione con i miei amici marocchini e festeggiare la festa dell’Eid con cui si chiude questo mese, che potrebbe corrispondere per importanza al Natale nel mondo occidentale.

Il mio arabo è sicuramente migliorato grazie al corso che ho seguito presso l’Università al Akhawayn, anche se la strada per la perfezioni è ancora molto lunga. Nonostante l’università ospitante non offrisse tutti i corsi che volevo seguire, fortunatamente sono riuscita a restare al passo con i corsi dell’Università Cattolica grazie alle lezioni online (uno dei pochi risvolti positivi di questa pandemia è stato poter ‘frequentare’ l’università da ogni parte del mondo).

Durante questi mesi mi sono innamorata dei paesaggi del Marocco, della musica, delle pietanze deliziose e dell’ospitalità della gente, sempre pronta a darti una mano.

Mi sento molto grata di aver avuto l’opportunità di fare questa esperienza e sono certa che ciò he ho vissuto e imparato e anche le amicizie che ho stretto rimarranno con me per sempre.

 

Un racconto di

Cecilia Albè

Studentessa del corso di Laurea in Lingue per le Relazioni Internazionali - Campus di Milano

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