«L'insegnamento del latino si trova oggi ad affrontare nuove sfide, rinnovando i metodi di insegnamento con pratiche innovative rese possibili anche grazie alle tecnologie informatiche e multimediali» chiarisce Guido Milanese, che presenterà un software da lui stesso realizzato, in grado di razionalizzare la scelta dei testi di verifica in base al livello di vocabolario fino a quel momento appreso.
Tutto questo, infatti, accade in un contesto europeo dove oltre 3 milioni di studenti apprendono il latino alle scuole superiori, a livello universitario l’insegnamento è presente in diversi curricula, ma le competenze linguistiche veicolate dai programmi di studio variano in modo considerevole, anche all'interno di uno stesso Paese.
Per ovviare a ciò l’approccio pensato dal professor Milanese «permette di favorire l'inclusione di diverse categorie di studenti, compresi quelli con disabilità visive, disturbi del linguaggio o coloro che, in seguito ai processi migratori, non sono madrelingua rispetto al contesto scolastico in cui si trovano inseriti» spiega l’ordinario di latino in Università Cattolica e ideatore del Progetto Nazionale di certificazione.
Sui problemi dell'insegnamento delle lingue in caso di bisogni educativi speciali si è concentrata inoltre la lezione tenuta da Maria Teresa Cairo dell'Università Cattolica.
Nel programma anche lezioni di docenti ospiti che hanno dedicato gran parte della loro ricerca a questi problemi, come Renato Oniga dell'Università di Udine e Andrea Balbo dell'Università di Torino.