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Parigi, connubio di magia e crescita

23 aprile 2021

Parigi, connubio di magia e crescita

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Il mio Erasmus a Parigi è stato un connubio di magia e crescita. Purtroppo, sono dovuta partire in una situazione molto particolare, un momento in cui il mondo si è trovato soggiogato da una pandemia mondiale che ha condizionato la vita di tutti, andando a modificare la quotidianità̀ di ognuno di noi e quindi anche quella di una studentessa Erasmus nella Ville Lumière.

Ho avuto l’onore di frequentare la Sorbona, un’università la cui sede è a dir poco bellissima, inserita in una città altrettanto stupenda: a due passi dai giardini di Lussemburgo e dal Pantheon. Le mie lezioni si svolgevano principalmente in due sedi: Malesherbes e Clignancourt. La prima in corrispondenza di una fermata molto tranquilla della metro, la seconda immersa in una realtà più autentica a cavallo con la periferia parigina. Ho avuto l’opportunità di seguire due corsi molto interessanti: Droit des affaires e Régions, territoires et mondialisation, i professori si sono dimostrati molto validi e le spiegazioni molto esaustive.

In generale Sorbonne Université, ove possibile, ha sempre cercato di adottare la modalità̀ in presenza, nonostante la situazione Covid in Francia non fosse per nulla tranquilla, l’obiettivo dell’università̀ era sempre quello di dare la possibilità̀ agli studenti di frequentare le aule.

In un secondo momento si è iniziato ad optare per una didattica ibrida: a settimane alterne numeri pari e numeri dispari, fino ad arrivare al lockdown di Macron di fine ottobre che ha imposto inevitabilmente una didattica online a distanza.

L’università e la vita in città mi hanno consentito di migliorare le mie competenze linguistiche, grazie anche alla nascita di amicizie sbocciate in loco. Il contesto del mio alloggio non è stato da meno, grazie alla Sorbona sono riuscita ad avere una stanza alla CIUP (Cité Internationale Universitaire de Paris), il campus è caratterizzato da una forte multiculturalità̀, il posto ideale dove conoscere culture nuove, esercitare lingue conosciute e stringere amicizie.

Quel che è certo è che in assenza di questa pandemia l’esperienza sarebbe stata sicuramente più viva ma forse meno formativa e, in qualche senso, meno memorabile. L’idea dell’arrivo di un lockdown da un momento all’altro mi spronava a vivere il momento e a godermi la città, sempre ovviamente con le dovute precauzioni.

Parigi ha saputo spiegarmi con rudi parole cosa volesse dire vivere in una grande città, mi ha svegliata dal sogno disincantato della città dell’amore, mi ha dato notizie di cronaca raccapriccianti riportanti attentati, mi ha fatto vedere quello che esiste al di là degli arrondissements più centrali ma mi ha anche sorpreso ogni giorno con la sua bellezza, mi ha regalato la Tour Eiffel illuminata sulla Senna, musei meravigliosi, felicità, soddisfazione e forti emozioni che non scorderò.

Il racconto di

Ilaria Tramonti

Studentessa di Scienze linguistiche

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