Nell’ambito dei festeggiamenti per il Sacro Cuore, la compagnia teatrale "Ai Due Chiostri" si è cimentata ancora una volta con un’opera impegnativa, per la regia di Francesco Giorgi. Si tratta di “Beatitudine” dell'autore russo Michail Bulgakov, nato a Kiev nel 1891 e morto a Mosca nel 1940. Quest’opera, scritta a Mosca negli anni Venti, rappresenta una forte critica al regime stalinista e, per questo motivo, non fu rappresentata nei suoi primi anni. Tuttavia, a partire dagli anni Settanta, è stata riscoperta e portata su molti palcoscenici, soprattutto europei.
È la storia di un inventore moscovita, l’ingegner Evgenij Rejn, che grazie alla macchina del tempo da lui costruita, si ritrova, insieme ad altre due persone, nella Mosca del 2222, chiamata appunto Beatitudine: una specie di città perfetta in cui regnano ordine, pulizia, efficienza e produttività, senza poliziotti ma anche senza feste e benessere, quasi un luogo che rappresenta la vittoria del regime socialista in cui l’uomo è liberato dai suoi bisogni ma anche dai suoi sogni. La realtà non sempre è come si presenta e per le tre persone che hanno viaggiato nel tempo viene messo in crisi un ideale di progresso con risvolti che in prima battuta non ci si immagina. Così lo spettatore, tra critica e satira, è indotto a interrogarsi sulla condizione del vivere nella città ideale del modello socialista.
Emerge il confronto tra un presente carente sotto vari punti di vista e un futuro radioso dove non si può che stare meglio. Vale forse anche per i nostri tempi dove talvolta ci si illude che il miglioramento offerto dalla tecnologia possa risolvere tutti i problemi umani e sociali. In pratica quale è la società perfetta, ammesso che esista, quella attuale o quella del futuro?
Del resto, sempre in tema di attualità e in considerazione della crisi pandemica da Coronavirus che ha cambiato radicalmente tanti modi di vivere, quale è la vita perfetta, quella pre o post Covid?
Tornando all’opera teatrale lo studente Maurizio Giuiusa – V anno della Facoltà di Giurisprudenza e ospite del Collegio Augustinianum – che interpreta il ruolo del protagonista, l’ingegnere moscovita Evgenij Rejn, spiega che intento della rappresentazione, considerata l’arte drammatica russa, ricca di molta introspezione, è quello di non rendere pesante lo spettacolo, ma porgerlo al pubblico in modo avvincente, complice la libertà di plasmare il testo che l’autore ha consentito.
La compagnia "Ai Due Chiostri" è stata fondata nel 2006, inizialmente in Collegio Augustinianum, e poi ha coinvolto diversi studenti dell’Ateneo. L’attuale rappresentazione teatrale vede coinvolti 14 persone tra coloro che recitano e curano l’organizzazione. Anima della compagnia e memoria storica è don Daniel Balditarra, assistente spirituale dell’Augustinianum, cofondatore della stessa.
L'opera, promossa dal Centro Pastorale in occasione della Settimana del Sacro Cuore, sarà messa in scena mercoledì 14 e giovedì 15 giugno 2023 alle ore 20.45 presso il Teatro del PIME in via Mosè Bianchi, 94 (fermata Lotto M1) a Milano. L’ingresso è gratuito ed è richiesta la prenotazione dei posti al seguente link.