Dimenticarsi per qualche attimo di essere nel cuore di Milano, sotto i tigli e i platani del giardino in via San Vittore, e ascoltare il garrito delle rondini che volano basse sotto un cielo plumbeo. Solo il canto acuto degli uccelli si permette di infrangere il silenzio che precede il suono dolce di un’arpa, e quello più impetuoso di un violino. Poi, ecco un pianoforte, e un violoncello. Strumenti magistralmente sfiorati, resi vivi da Chiara, Luca e Valentina Kaufman e da Emanuele Raviol durante “Il diritto di suonare. Preludio”, l’evento che ha celebrato il ruolo della musica nella promozione dei diritti e delle opportunità delle donne nel mondo artistico. «Nelle prime venti posizioni dei dischi più venduti in Italia nel 2021 solo un’artista è donna, e nelle classifiche italiane di Spotify solo il 14% degli artisti sono musiciste» afferma Maria Grazia Fiorentini, direttrice del Collegio Marianum.
Proprio il Collegio milanese ha fermamente voluto organizzare l’evento, insieme a Mea, l'associazione delle ex alunne del Marianum, alla community Alumni dell’Università Cattolica e all’associazione Classical Rights. «Su un campione di 390mila registrazioni musicali, sempre in Italia, i ruoli da interpreti primari per le donne sono solo l’8%» prosegue Fiorentini. «Le donne nelle orchestre solo il 39%, ma se si considerano solo le orchestre di alto livello la percentuale scende al 21%. Per questo motivo abbiamo voluto proporre un evento che non è nuovo per il Marianum, ma che mai come quest’anno rispecchia davvero il titolo. Lo dimostrano gli enti che hanno voluto sposare l’idea, a partire dal Comitato per le pari opportunità dell’Università Cattolica, dal Corriere della Sera e dal Comune di Milano che, oltre a patrocinare l’evento, ha voluto essere presente attraverso Elena Lattuada, delegata del sindaco alle Pari opportunità».