Fede e azione, vita e pensiero: Armida Barelli non li ha mai disgiunti nella sua esistenza, nei vari campi di apostolato in cui rivelava la sua spiritualità e il suo multiforme impegno e ingegno, esercitando eroicamente quelle virtù per le quali ora la Chiesa la beatifica. Tale riconoscimento giunge a conclusione di un procedimento lungo e articolato che ha avuto inizio il 17 luglio 1970 quando la Curia arcivescovile di Milano ha introdotto il processo diocesano canonico, poi proseguito a Roma presso la Congregazione delle Cause dei Santi, teso a far emergere l’esemplarità di vita, la fecondità apostolica, la morte edificante.
Il 1° giugno 2007 è stata dichiarata “venerabile” da Papa Benedetto XVI che ha autorizzato il decreto di promulgazione delle sue virtù eroiche e il 20 febbraio 2021 Papa Francesco ha aperto la strada alla beatificazione con il riconoscimento del miracolo avvenuto per la sua intercessione a Prato: una donna di 65 anni nel maggio 1989 aveva subito un incidente stradale riportando una forte commozione cerebrale con gravi conseguenze di tipo neurologico ed era guarita, in modo scientificamente inspiegabile, grazie alla preghiera della famiglia che si era rivolta ad Armida.
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La celebrazione della beatificazione di Armida Barelli, insieme a quella del sacerdote ambrosiano don Mario Ciceri, avverrà sabato 30 aprile nel Duomo di Milano, alle ore 10, preceduta da un momento di preghiera sui testi dei due futuri beati. Il rito verrà presieduto dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, in rappresentanza di Papa Francesco.
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