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Armida Barelli: fede, azione e pensiero al femminile

22 aprile 2022

Armida Barelli: fede, azione e pensiero al femminile

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Fede e azione, vita e pensiero: Armida Barelli non li ha mai disgiunti nella sua esistenza, nei vari campi di apostolato in cui rivelava la sua spiritualità e il suo multiforme impegno e ingegno, esercitando eroicamente quelle virtù per le quali ora la Chiesa la beatifica. Tale riconoscimento giunge a conclusione di un procedimento lungo e articolato che ha avuto inizio il 17 luglio 1970 quando la Curia arcivescovile di Milano ha introdotto il processo diocesano canonico, poi proseguito a Roma presso la Congregazione delle Cause dei Santi, teso a far emergere l’esemplarità di vita, la fecondità apostolica, la morte edificante.

Il 1° giugno 2007 è stata dichiarata “venerabile” da Papa Benedetto XVI che ha autorizzato il decreto di promulgazione delle sue virtù eroiche e il 20 febbraio 2021 Papa Francesco ha aperto la strada alla beatificazione con il riconoscimento del miracolo avvenuto per la sua intercessione a Prato: una donna di 65 anni nel maggio 1989 aveva subito un incidente stradale riportando una forte commozione cerebrale con gravi conseguenze di tipo neurologico ed era guarita, in modo scientificamente inspiegabile, grazie alla preghiera della famiglia che si era rivolta ad Armida.
 

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La celebrazione della beatificazione di Armida Barelli, insieme a quella del sacerdote ambrosiano don Mario Ciceri, avverrà sabato 30 aprile nel Duomo di Milano, alle ore 10, preceduta da un momento di preghiera sui testi dei due futuri beati. Il rito verrà presieduto dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, in rappresentanza di Papa Francesco.


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Redazione

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La solenne celebrazione sarà preceduta venerdì 29 aprile da una veglia di preghiera in preparazione alla beatificazione che si svolgerà presso la basilica di S. Ambrogio alle ore 20, accanto alla “sua” Università Cattolica.

E proprio in largo Gemelli domenica 1° maggio, Giornata dedicata dalla Chiesa all’Ateneo dei cattolici italiani, monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale di Ateneo, presiederà la celebrazione di ringraziamento alle ore 11, che verrà trasmessa in diretta da Raiuno.
 

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La memoria liturgica di Armida Barelli ricorrerà il 19 novembre, data che ricorda la notte del 1919 quando, nel coretto di Santa Chiara della chiesa di San Damiano ad Assisi, dodici donne si consacrarono a Dio in una forma del tutto nuova e allora sperimentale, che la Chiesa riconoscerà molto più tardi...grazie anche ad Armida.

L’Università Cattolica nel corso di questi mesi ha intrapreso un percorso di preparazione alla celebrazione della beatificazione con una serie di appuntamenti di varia natura.

Tra questi il ciclo di incontri “Con cuore di donna” promosso dall’Istituto Toniolo che dopo gli appuntamenti dell’8 marzo e del 1° aprile si concluderà, con l’evento della vigilia, venerdì 29 aprile. «L’idea che la vita sia una vocazione per Armida Barelli era il senso – ha detto, l’arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto Toniolo monsignor Mario Delpini aprendo il primo incontro - sono stato colpito dalla forza di questa donna che aveva una grande “capacità di contagio”. La sua forza era la sua fede, la relazione con il Signore che l’ha convinta che aveva una missione da compiere».

Nel corso dei vari seminari sono intervenuti, tra gli altri, la prorettrice dell’Università Cattolica Antonella Sciarrone Alibrandi, il direttore dell’Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia “Mario Romani” Aldo Carera e le giornaliste Elisabetta Soglio e Tiziana Ferrario.

E proprio Tiziana Ferrario è stata l’ideatrice di una graphic novel dedicata alla figura di Armida Barelli, sceneggiata e illustrata da Pia Valentinis e Giancarlo Ascari e edita da Panini. Il libro è stato presentato in Ateneo lo scorso 22 ottobre e, per l’occasione, è stata allestita una mostra dedicata al volume. «È il momento giusto per rivalutare la storia delle donne – ha ricordato la popolare giornalista - bisogna tirare Armida fuori dalla cripta e indicarla per la sua modernità. Ha dato grande possibilità alle donne di esprimersi e di uscire fisicamente fuori di casa, in tutta Italia».

Il ricordo della figura di Armida Barelli in occasione della sua beatificazione, è stata anche un’occasione per sottolinearne il ruolo, fondamentale, nella nascita dell’Università Cattolica che proprio nell’anno appena passato ha celebrato il suo Centenario. Per questo, martedì 5 aprile, l’Ateneo ha organizzato un incontro “in famiglia” molto partecipato per riflettere e conoscere meglio la figura della sua lungimirante cofondatrice. «Il segreto di Armida era la fede in Dio e la fiducia negli altri e nel futuro. La scelta di consacrazione non era una fuga o una rinuncia al mondo: ma un vivere nel mondo da laica» ha ricordato nel suo intervento Barbara Pandolfi, vicepostulatrice della causa di beatificazione, che ha illustrato il cammino spirituale e di ricerca di Armida.

Intraprendenza, audacia, originalità, lungimiranza sono alla base dell’Università Cattolica e «costituiscono un impegno per ciascuno a conservare e far crescere il frutto della grande energia e determinazione all’origine dell’Ateneo», secondo l’esortazione rivolta ai presenti dal rettore Franco Anelli, concludendo l’incontro. 

Armida era "tutt’altro che una bella bambola" come ricordato lo scorso 27 maggio nel webinar promosso dal Comitato per le Pari Opportunità dell’Ateneo in collaborazione l’Istituto Toniolo, l’Associazione Alumni e il Collegio Marianum, quest'ultimo peraltro voluto da Armida e finanziato con il proprio patrimonio familiare. In questa circostanza il Comitato l'ha indicata come testimonial dell’inserimento della donna nei processi di modernizzazione della società in cambiamento.


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Una tovaglia per l'altare di Armida Barelli


E tutto l’entusiasmo e la grinta che Armida Barelli ha sempre profuso in ogni suo progetto, nel corso della sua intera vita, riecheggia nel nuovo spot realizzato per la Giornata Universitaria prodotto dalla Funzione Comunicazione dell’Ateneo sotto la regia di Gaetano Vaudo di Newton S.p.A. Immagini e parole dove i protagonisti sono i giovani, quei giovani che Armida ha sempre avuto a cuore, e che sono sempre stati i protagonisti dei suoi progetti e al primo posto nel suo impegno.

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